comunicato n°196 del 30 ottobre 2013

Abbiamo appreso, con disappunto, la notizia del trasferimento del responsabile delle riprese in movimento.

La cosa ci lascia perplessi in primis perché era noto per la sua tenacia volta all’internalizzazione del lavoro, a scapito degli appalti, e poi perché, alla notizia del trasferimento, non ha fatto seguito un riassegnamento di quella posizione.

In generale siamo preoccupati per gli spostamenti operati dall’azienda volti ad indebolire l’apparato produttivo, ma questa volta ci sembra un gesto estremamente eclatante che palesa l’intento di chiudere le riprese in movimento.

Sicuramente risulta curiosa la coincidenza per la quale, a seguito dei nostri comunicati riguardanti le denunce sugli sprechi negli appalti delle riprese in movimento, avvenga questo tentativo di chiudere il settore.

Ci chiediamo: Ma l’interesse comune non dovrebbe favorire il prodotto interno, in particolar modo ove questo offra un concreto risparmio (ricordiamo con amarezza il Giro di Lombardia con 160.000 euro andati in fumo per il ricorso all’appalto?) Oppure ci sono ragioni altre che sono all’opera nel tentativo di chiusura del settore per favorire il ricorso all’appalto visti i tanti soldi che girano intorno a questo evento?

In fine rendiamo noto che l’esperienza maturata dal settore delle riprese in movimento ha prodotto personalità in grado di esperire le funzioni necessarie a ricoprire il ruolo di responsabile ed è quindi auspicabile un rapido conferimento delle suddette competenze al settore stesso. Questo al fine di evitare passaggi “trasversali”, o “incasellamenti”, che potrebbero essere ancora più deleteri per il prosieguo di questo delicato lavoro.

Download (PDF)