Comunicato n°219 del 28 settembre 2016

Riparte la nuova stagione televisiva 2016/17: negli studi echeggia il crepitio di martelli per l’allestimento delle nuove scenografie; l’allestimento tecnico con la stesura dei cavi e l’installazione delle telecamere procede a ritmi serrati; troupe eng continuano incessanti i loro viaggi per raccontare le bellezze naturali del nostro pianeta e i drammi dei nostri giorni.

Il DG prosegue incessante il suo lavoro verso la costruzione della futura Media Company, il CdA pubblica gli ‘extra’ stipendi di dirigenti e giornalisti, il canone televisivo più basso d’Europa viene pagato da tutti, nessun furbetto escluso, ma in tutto questo fervore qualcosa ci sfugge…

L’età media dei nostri dipendenti, ce lo conferma l’ex Direttore Generale, è molto alta, in pratica siamo un’azienda di vecchi!

È inammissibile che la RAI Media Company non bandisca nuove selezioni, in particolare per quelle figure professionali che sono al centro del Core Business della nostra Azienda.

Al nuovo Direttore del Personale, cui facciamo gli auguri di buon lavoro, vogliamo segnalare la carenza oramai divenuta cronica di operai specializzati. I 20 giovani selezionati due anni fa rappresentano infatti una goccia nel mare!

La figura dell’operaio specializzato è centrale nell’attuale assetto produttivo aziendale.

Negli anni sotto questa figura sono stati assorbiti, non senza qualche errore, funzioni di elettricista, autista di mezzi pesanti, motociclista,consollista luci,  carrellista e, nelle sedi regionali, addirittura di operatore di ripresa.

Nel settore delle luci, tale grave mancanza, obbliga al ricorso massiccio di risorse in outsourcing, anche per produzioni della durata dell’intera stagione, con evidenti sprechi di risorse economiche, anno dopo anno.

È facile constatare, come più volte segnalato negli ultimi 22 anni di attività della nostra associazione, come lo squilibrio di personale in azienda, tra amministrativi impiegati nei processi di supporto e operatori diretti della produzione non è più sostenibile: evidentemente l’esempio del Palazzo dell’Alitalia alla Magliana non ha insegnato nulla!

Ci rivolgiamo a Lei, Direttore, quale massimo responsabile aziendale e soprattutto in qualità di esperto del settore televisivo, per fare un ragionamento: sarebbe auspicabile avere più specializzati nella produzione o continuare ad alimentare la pletora di scrivanie?

Cordiali Saluti

Il Direttivo dell’ARE

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